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ERICA (CALLUNA) BIANCA..

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view post Posted on 18/1/2017, 21:00
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TECNICA COLTURALE

L'Erica è una pianta molto facile da coltivare che ha necessità di ambienti freschi ed arieggiati e per questa ragione, durante il periodo estivo, è opportuno, se possibile, spostarla all'aperto in una zona ombreggiata.

E' una pianta che ama la luce ma non la luce diretta del sole se non per poche ore la mattina presto.

Una caratteristica è che sono piante decisamente calcifughe vale a dire che non tollerano in alcun modo il calcare.


ANNAFFIATURA

L'Erica va annaffiata con moderazione e con regolarità facendo il modo che il terriccio sia sempre leggermente umido.

Se l'acqua della vostra casa è dura allora occorre che utilizziate dell'acqua piovana o dell'acqua demineralizzata in quanto è una pianta che non sopporta in alcun modo il calcare.

E' una pianta che, dato che ama gli ambienti freschi, ha necessità di avere un microclima umido che potrà essere garantito sia con frequenti nebulizzazioni alla chioma sia poggiando il vaso sopra un sottovaso con della ghiaia o argilla espansa o altro materiale dove terrete sempre un po' acqua che evaporando garantirà il microclima umido.

TIPO DI TERRENO - RINVASO

L'Erica si rinvasa in primavera ma solo se le radici non hanno più spazio a disposizione nel vaso.

Si usa un terreno tendenzialmente acido (non tollera i terreni calcarei) formato da terra di foglie e terra d’erica in parti uguali, con aggiunta di torba e sabbia per migliorare il drenaggio del terriccio.

CONCIMAZIONE

Si concima ogni due settimane mescolando il fertilizzante all'acqua di irrigazione durante tutto il periodo primaverile - estivo diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione del fertilizzante.

E' opportuno usare un concime che oltre ad avere i macroelementi quali Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K) abbia anche i "microelementi" quali il Ferro (Fe), il Manganese (Mn), il Rame (Cu), lo Zinco (Zn), il Boro (B), il Molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta crescita della pianta.
FIORITURA
Fiorisce a temperature tra i 7°C ed i 15°C e se si riesce a mantenere le temperature su questi valori, la fioritura durerà molti mesi infatti, se le temperature sono più alte dei valori indicati, i fiori appassiscono velocemente pertanto soprattutto durante il periodo della fioritura, è importante mantenere un ambiente umido e fresco intorno alla pianta.

POTATURA

La pianta va potata ogni anno, dopo la fioritura per eliminare le infiorescenze sfiorite e per accorciare i rami.

MOLTIPLICAZIONE

La pianta si moltiplica per talea.

MOLTIPLICAZIONE PER TALEA



All'inizio della primavera o alla fine dell'estate si prelevano dai rami laterali delle talee lunghe circa 5 cm tagliando con una lametta o con un coltello affilato in modo da evitare la sfilacciatura dei tessuti e avendo cura che sia pulito e disinfettato per evitare di infettare la pianta.

Una volta eliminate le foglioline poste nella parte più bassa si sistemano in vasetti con della torba umida mescolata a della sabbia grossolana, dopo aver fatto dei fori con una matita, tanti quante sono le talee che dovete mettere a radicare.


Il vaso si ricopre con un foglio di plastica trasparente o con un sacchetto messo a cappuccio e si colloca all'ombra e ad una temperatura intorno ai 18-24°C, a mezz'ombra.

Durante questo periodo abbiate cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido facendo in modo di non bagnare le piante in radicazione, usando acqua a temperatura ambiente e non calcarea (piovana o demineralizzata).

Ogni giorno togliete la plastica per controllare l'umidità del terriccio, far prendere aria alle talee ed eliminare dalla plastica eventuale condensa che potrà essersi formata.

Una volta che iniziano a comparire i primi germogli, vuol dire che le talee hanno radicato. A quel punto si toglie la plastica e si colloca il vaso in una zona più luminosa (mai al sole diretto) e si aspetta che le talee si irrobustiscano e raggiungano i 7 cm di altezza. A quel punto si trapiantano nel vaso definitivo, in gruppi di due o tre con lo stesso terriccio indicato nel paragrafo "rinvaso" e si trattano come le piante adulte.


PARASSITI E MALATTIE

Le foglie cadono ed i fusti risultano fragili

Questo sintomo indica che la pianta ha ricevuto scarse annaffiature.
Rimedi: aumentare le irrigazioni ricordandosi che il terriccio deve rimane sempre umido e le nebulizzazioni alla chioma devono essere quasi giornaliere.




Presenza di ragnatele sulla pianta e foglie con sfumature rossastre
Questo sintomo è chiaramente indice della presenza del ragnetto rosso, un acaro molto dannoso e fastidioso.

Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma in quanto un ambiente umido in genere è sufficienti ad eliminarli. Solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, si consiglia di usare un acaricida specifico reperibile in un buon centro specializzato in giardinaggio.




CURIOSITA'


Spesso nei vivai le piante che sono vendute come erica in realtà appartengono al genere Calluna dove si ritrova l'unica specie Calluna vulgaris, chiamata semplicemente calluna o brentoli (foto al lato) che è molto simile anche come esigenze colturali all'Erica e produce fiori di svariati colori in tutti i periodi dell'anno, a seconda della varietà. Anche le specie del genere Daboecia vengono spesso confuse con il genere Erica.


Il nome del genere deriva dal greco "eréiko = frangere" perchè nell'antichità era ritenuta un ottimo rimedio per rompere i calcoli alla vescica e le pietre o secondo altre interpretazione per via delle foglie molto sottili e fragili.

Un tempo veniva usata per fare scope e per le coperture e le pareti delle abitazioni povere.

Diverse specie sono considerate piante indicatrici in quanto sono tra le prime che emergono (ad esempio l'E. arborea assieme al corbezzolo) dopo un incendio rappresentando la prima ripresa vegetativa del suolo.

Il legno rossiccio dell' Erica arborea per la sua durezza è considerato molto pregiato e viene usato per la costruzione dei fornelli da pipa (la parte utilizzata della pianta è quella nodosa della base, il cosiddetto "ciocco").

Tutte le piante appartenenti alla famiglia delle Ericacee hanno la particolarità di avere le radici parassitate da un fungo, l'Hymenoscyphus ericae. Si tratta di una endomicorrize ericoidi che penetra nelle cellule radicali della pianta ospite senza che questa reagisca in alcun modo per fermare l'invasione del fungo. Questo tipo di micorriza è diffusa soprattutto nelle brughiere e nelle tundre e svolge una importante funzione che è quella di rendere disponibili l'azoto ed il fosforo che a causa dell' elevata acidità del suolo non sarebbero accessibili per la pianta in quanto immobilizzati in forma organica. Si instaura pertanto un vero e proprio rapporto di simbiosi mutualistica dove il fungo assimila dalla pianta i composti del carbonio necessari al suo sviluppo mentre la pianta oltre a poter assorbire dal terreno l'azoto ed il fosforo può anche esplorare una maggiore superficie e quindi avere a disposizione più acqua ed elementi minerali.

da:elicriso.it

LEGGENDA DELL'ERICA BIANCA

L'erica bianca (Calluna Vulgaris) è uno dei simboli porta fortuna più famosi della Scozia. Questa pianta, molto diffusa in tutto il Paese, nelle sue varie tonalità, viene donata alle persone care, sopratutto come augurio di felice matrimonio, se raccolta ancora fresca e stretta in un nastro in tartan.

La leggenda racconta che la figlia del bardo Ossian, Malvina, era una ragazza molto dolce e di indubbio fascino. La giovane donna era promessa sposa ad un valoroso e nobile guerriero di nome Oscar che fu costretto però a partire, in cerca di fortuna. In un giorno d'autunno, Malvina era intenta ad ascoltare il padre cantare, pensando all'amato partito per una battaglia, quando all'orizzonte vide una figura avvicinarsi tra l'erica. Era il messaggero di Oscar, ferito e sanguinante, venuto a portare notizie dell'amato a Malvina.

Oscar, durante un combattimento, era stato ferito a morte e non sarebbe mai più tornato a casa. Prima di morire, però, aveva raccolto un mazzetto di fiori da donare alla sua amata come segno di amore eterno. All'udire quelle parole, Malvina fuggì verso la collina scoppiando in un doloroso pianto. Una lacrima della giovane, scivolando sui petali dei fiori viola, li fece diventare improvvisamente bianchi. Malvina guardando i fiori allora esclamò "Che l'erica bianca, simbolo del mio dolore, porti fortuna a chiunque la trovi".
 
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