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S. ANTONIO PATRONO DI GEMONA DEL FRIULI

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view post Posted on 18/1/2017, 20:48
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S. Antonio di Padova e i Frati Minori a Gemona
Una presenza che si protrae da oltre sette secoli

I frati Minori si trovano a Gemona del Friuli da prima del 1227, anno in cui è accertata la presenza anche di S. Antonio di Padova, che vi fece edificare una cappella (i cui ruderi sono ancora visibili) in onore della B. Vergine Maria.
S. Antonio si fermò a Gemona per alcuni mesi, predicando e compiendo miracoli, lasciando nella popolazione una profonda convinzione della sua santità.
Non è insignificante il fatto che proprio a Gemona sia sorta la prima chiesa del mondo dedicata a S. Antonio, consacrata nel 1248.
Nel corso dei secoli, questa chiesa venne ampliata, ristrutturata, arricchita d’opere d’arte e…distrutta dal terremoto del 1976.
Sulla sua area è sorto l’attuale santuario, in stile moderno, adeguato alle attuali esigenze liturgiche, funzionale e gradito, sembra, pure a S. Antonio, che dalla nuova sede continua a distribuire grazie con la generosità di sempre, come attestano i tanti devoti che vi accorrono e i numerosi ex voto che ricoprono ampiamente gli ampi spazi loro riservati.
Nei voluminosi vani della cripta è allestita una preziosa pinacoteca d’opere d’arte antiche.
I frati – se si eccettuano i periodi delle soppressioni degli istituti religiosi – sono sempre rimasti sul luogo, attenti e dediti alle esigenze pastorali della popolazione e fedeli custodi del Santuario. Tra i numerosi frati illustri che dimorarono in questo convento, imponendosi alla stima e alla ammirazione di tutti, ricordiamo solamente:

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LA CELLA DEL SANTO

Fino al 1902 si venerava, convertita in oratorio, la Cella che, che secondo la tradizione, sarebbe stata abitata da S. Antonio durante la permanenza a Gemona nel 1227(o1228). Era situata nell’antico dormitorio dei frati che all’epoca della soppressione del convento subì qualche alterazione.Distrutta da un furioso incendio dell’aprile 1902, che danneggiò buona parte del convento e causò perdite irreparabili di arredi sacri anche preziosi, la Cella fu ricostruita sul disegno dell’originale a piano terra, a cui si accede attraverso un corridoio con le pareti ricoperte d ex voto.
Nel1943 ebbe un successivo restauro. Parte del corridoio divenne l’aula della cappella, mentre il vecchio altare rozzo e disadorno venne sostituito con uno nuovo in legno e dorato, di stile gotico trecentesco. La mensa è sormontata da un trittico, opera delle Suore Francescane Missionarie di Maria di Gemona, che rappresenta la Madonna Assunta e ai lati il B. Luca Belludi, figlio spirituale di Santo e suo interprete fedele e il Beato Odorico da Pordenone, gloria del Friuli e apostolo della Cina. Sotto l’altere la statua di S. Antonio morente, colto nell’istante supremo della visione del Paradiso: “Vedo il mio Signore!”. Nonostante gli eventi storici, questa mistica cappella, cuore del Santuario è rimasta sostanzialmente intatta.

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La cappella oggi

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Santuario prima e dopo il sisma del 1976, e come si presenta oggi.

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Io ho ricordimolto belli, legati a questa festa e al santuario di s. Antonio. ma a quello prima del terremoto quello ricostruito non mi piace, come non piace alla maggior parte della gente.


Il 13 giugno si andava a messa e il santuario era invaso dai gigli, oltre a essere una gioia x gli occhi,c'era un profumo così intenso.............da stordire, c'era la cella del santo, con la statua a grandezza naturale(quella nella foto) situata in un'ala del santuario con gli ex voto,ma era tutto antico....pieno di fascino..... :(1):
 
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