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PALMANOVA : CITTA' STELLATA

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view post Posted on 12/1/2017, 20:45
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palmanova



Palmanova rimane ancor oggi per la conservazione del suo sistema fortificato ed urbanistico, un "unicum" in ambito europeo.

Fu costruita, per volontà della Serenissima Repubblica di Venezia nel 1593 a difesa dei suoi confini orientali in Friuli, contro le incursioni dei Turchi e per arginare le mire espansionistiche territoriali degli Arciducali.

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Per la realizzazione del progetto della città fortezza, furono interpellati ingegneri, trattatisti ed esperti architetti militari dell'Ufficio di Fortificazioni di Venezia tra cui primeggiava il Soprintendente Generale Giulio Savorgnan.

Palmanova



Concepita come macchina da guerra, la sua progettazione e quindi la sua forma di stella a nove punte fu determinata da motivi di ordine militare.
Palmanova fu dotata di tre cerchie di fortificazioni: due furono realizzate durante il dominio veneto, la terza fu invece opera dei Francesi.
In seguito alla caduta di Venezia (1797), la piazzaforte passò sotto il dominio napoleonico, quindi all'Austria, e con il plebiscito del 1866 si decise la sua annessione al Regno d'Italia.


Nel 1960, con Decreto del Presidente della Repubblica, Palmanova è stata proclamata "Monumento Nazionale".
Attualmente il problema centrale di Palmanova è costituito dalla necessità di interventi di restauro e di valorizzazione.

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Le gallerie di Palmanova

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Esiste una "Palmanova underground" formata da un reticolo di oltre 4 chilometri di gallerie a servizio del sistema fortificatorio della città stellata.
Le gallerie servivano a collegare i vari settori delle fortificazioni per rendere sicuro il passaggio dei soldati da una zona all'altra, ma anche per creare all'occorrenza azioni di difesa dall'eventuale attacco del nemico.
Le gallerie sono state costruite sia in epoca veneziana per collegare bastioni e rivellini al fossato, sia in epoca napoleonica per collegare il fossato alle lunette esterne volute da Napoleone per potenziare le capacità difensive della fortezza.
Il sistema si completa con le gallerie veneziane di sortita, che collegano l'interno della città al fossato e di falsabraga, oltre alle condotte dell'acquedotto di Porta Udine e al sistema idrico di Porta Aquileia, che costituiscono il punto di ingresso e di uscita dell'acqua che alimentava la fortezza.

Un libro di recente pubblicazione, Le gallerie di Palmanova (Comune di Palmanova, 2014) ricostruisce tutto il sistema nel dettaglio con schede e fotografie. La riproduzione mappale corrisponde ai rilevamenti topografici eseguiti dal gruppo di speleologi della Commissone Grotte "Eugenio Boegan" di Trieste, che tra il 2012 e 2013 ha condotto l'attività di esplorazione e rilievo delle gallerie, utilizzando i metodi speleo solitamente utilizzati nell'esplorazione delle cavità naturali.

Durante la visita alle fortificazioni si possono agevolmente riconoscere gli ingressi alle gallerie, la gran parte delle quali però non è accessibile al pubblico.
Soltanto le gallerie annesse al percorso turistico del Museo Militare sono visitabili e percorribili con l'accompagnamento di guide turistiche specializzate.
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Per prenotare una visita si possono contattare
• Museo Storico Militare. Sede museale: Dongione di Porta Cividale - Tel. +39 0432 923535. Direzione: Piazza Grande, 21 - Tel. +39 0432 928175: E-mail
• Ufficio Turistico di Palmanova. Borgo Udine, 4 - Tel. +39 0432 924815: E-mail
• Comune di Palmanova. Piazza Grande, 1 - Tel. +39 0432 922111: Sito


LE PORTE DI PALMANOVA

L'accesso alla Città di Palmanova è possibile attraverso le tre Porte Monumentali attribuite all'architetto Vincenzo Scamozzi, non per una precisa documentazione ritrovata che comprovi la paternità del grande architetto civile vicentino, ma per il ruolo che egli ebbe a servizio di Venezia, per la sua documentata presenza a Palmanova e per quanto egli ha scritto nel suo trattato " Dell'Idea dell'Architettura Universale" (1615).

Le Porte sono gli unici edifici visibili dall'esterno della Fortezza e conservano ancora in parte le caratteristiche architettoniche originarie.

La loro facciata esterna, di fattura piuttosto accurata, contrasta con il rigore e la semplicità delle forme presenti all'interno che esaltano, invece, una funzionalità piuttosto militare.

Esse presentano una struttura comune: al piano terra una corte quadrata centrale attraversata dalla via di accesso; due porticati a triple arcate, ciascuno dotato di nicchie con camino; alcuni accessi ai locali del corpo di guardia e a quelli riservati ai gabellieri.

Due pesanti rastelli in ferro (ora collocati in piazza sotto la Loggia) e quattro battenti in larice con borchie metalliche rendevano l'ingresso in Città ancor più sicuro.

Sotto il profilo architettonico le tre facciate esterne sono stilisticamente diverse.

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PORTA AQUILEIA

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PORTA AQUILEIA
Porta Aquileia un tempo chiamata MARITTIMA, fu la prima ad essere innalzata (1598); è rivestita in pietra d'Istria, presenta una sola garitta centrale e con le sue volute barocche, le eleganti decorazioni, i fregi e gli stemmi viene considerata la più ricca ed elegante, come si addice all'ingresso principale di rappresentanza, dal quale entravano i provveditori generali della Fortezza e gli ospiti illustri.

PORTA CIVIDALE

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Porta Cividale (1604 - 1605) rivestita in bugnato rustico con pietra bianca e grigia , presenta delle linee più robuste e severe, dotata di due garitte laterali (torrette di guardia) collegate da una balaustra con pilastrini disposti ad angolatura frontale. All'interno della parte superiore della Porta è stato allestito il Museo Storico Militare.

PORTA UDINE

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PORTA UDINE
Porta Udine (1604-1605) la sua facciata in pietra bianca e grigia è caratterizzata da due colonne accostate a fianco dell'unico ingresso e da quattro lesene poste alle estremità. Sopra la cornice sono collocate due garitte e due guglie che un tempo fiancheggiavano un leone di San Marco in pietra. All'interno della porta sono ancora visibili le due ruote del ponte levatoio azionato da un argano. Al piano superiore delle tre porte, denominato "dongione", che non ha comunicazione diretta col piano terra, si può accedere salendo le rampe laterali. In caso di assedio, i nemici sarebbero riamasti intrappolati nella corte centrale interna, mentre dal dongione, posizione superiore privilegiata, si poteva controllare e colpire gli eventuali assalitori.


LE CONTROPORTE
I rivellini davanti alle tre porte, realizzati nella seconda metà del Seicento, determinarono un nuovo modo di accedere alla Fortezza. Sui fianchi, cioè fra queste fortificazioni ed il fossato, furono alzate due controporte con funzioni diverse. La prima aveva la funzione di difendere una strada coperta che correva attorno il rivellino, l'altra serviva per il transito di carri e persone per cui aveva una carreggiata più ampia. Sul filo del fossato, queste controporte di transito avevano un locale per il corpo di guardia e feritoie per i fucilieri. Erano anche munite di rastelli (cancelli) ed erano rinforzate all'esterno da un fossato asciutto con "ponte levadore". Due di queste controporte esistono ancor oggi: una a Porta Aquileia e l'altra a Porta Cividale, entrambe del tipo che serviva a controllare la strada coperta. A Porta Udine restano alcuni ruderi e tracce tuttora visibili.


A guardarla dall’alto Palmanova appare, nella vasta pianura del Friuli, come una stella delineata da alte mura. La Fortezza in realtà non fu mai conquistata ma è importante ricordare che Palmanova, è stata una delle prime strutture, la più antica rimasta intatta, a mettere in pratica la teoria rinascimentale della “fortezza poligonale” copiata poi in quasi tutta Europa



..Nova Palmæ civitas in patria Foroiuliensi

ad maris Adriatici ostium

contra Barbarorum incursum

à Venetis ædificata..

venezia






In che senso la Città è Costruita sui Numeri ?

Antica pianta di Palmanova, probabilmente risalente al 1600

A Palmanova sei strade convergono verso il centro, una piazza esagonale talmente perfetta che al suo interno è facile restare confusi, trovandosi di fronte ad un panorama pressoché identico a 360°. E’ la città della “numerologia” per eccellenza avendo:

◾Una stella a 9 punte come pianta
◾3 cerchie di mura
◾3 porte di accesso rivolte verso: Cividale, Aquileia e Udine
◾18 strade radiali di cui 6 le principali
◾La piazza centrale esagonale

Fondamentalmente risulta essere costruita sul numero 3.

Perchè 3 Cerchie Fortificate ?

Le tre cerchie fortificate, che rendono la fortezza di Palmanova simile ad una stella, in realtà non sono state eseguite contemporaneamente, ma realizzate in tempi diversi…

Una Macchina da Guerra

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Un’altra caratteristica della città era la sua 60109232“invisibilità”. Era infatti stata costruita più in basso della linea d’orizzonte così da sparire agli occhi nemici che non sarebbero riusciti a definirla completamente avendo sempre molti angoli sconosciuti. Dopotutto le ricognizioni aeree non esistevano e colline e monti erano lontani. Inoltre le mura esterne sono ricoperte di terra e vegetazione che addirittura mimetizzano l’intero abitato.

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Fu celebrata come la più inespugnabile città dell’intera Europa; per questo ispirò altre fortezze europee: Pamplona e Jaca in Spagna, Vauban in Francia, Neuf Brisach in Alsazia, Fredericia in Germania e tante altre....

A guardarla dall’alto Palmanova appare, nella vasta pianura del Friuli Venezia Giulia, come una stella delineata da alte mura. Quando vi entrerete scoprirete quanto facile sia perdersi dolcemente tra le sue strade, tutte simili l’una all’altra, tutte diverse, tutte dirette verso la grande piazza esagonale un tempo denominata Piazza d'Armi ornata di statue e dominata dalla facciata del duomo, inclinatasi leggermente verso l`interno pochi anni dopo la sua costruzione.


Palmanova, la città fortezzapoco più a sud di Udine e relativamente vicina alle riserve naturali dela bassa friulana, ha una data di nascita precisa: 7 ottobre 1593.


La Serenissima Repubblica di Venezia scelse questi luoghi per edificare una città che fosse simbolo della vittoria di Lepanto sui Turchi del 1571, difesa dei confini orientali del Friuli e argine alle invasioni ottomane, fortezza dunque di un territorio, di una cultura e dell’intera cristianità. Conquistata dall’esercito di Napoleone, la fortezza fu ceduta all’Austria dopo il Trattato di Capoformido, annessa al Regno d’Italia per poi essere proclamata "Monumento Nazionale" nel 1960.


A differenza della stragrande maggioranza delle altre città murate, che nascono dapprima come nuclei abitativi che vengono fortificati in un secondo momento, Palmanova, la stella a nove punte, viene progettata come una perfetta macchina da guerra circondata da tre tre cerchie di fortificazioni, poderosi bastioni, ideata e concepita architetti e ingegneri dell’Ufficio delle Fortificazioni di Venezia, tra cui il noto Giulio Savorgnan che ripropongono lo spirito dell’Uomo Rinascimentale e il suo desiderio di essere artefice del proprio destino.


La Fortezza in realtà non fu mai conquistata ma è importante ricordare che Palmanova, è stata una delle prime strutture, la più antica rimasta intatta, a mettere in pratica la teoria rinascimentale della “fortezza poligonale” copiata poi in quasi tutta Europa: a lei si ispirarono gli architetti militari di Filippo II di Spagna (cittadelle poligonali di Pamplona e di Jaca) ed in seguito anche il grande architetto militare di Luigi XIV Sebastien Le Prestre Marchese di Vauban, Napoleone stesso ne rimase impressionato.






Da vedere le tre porte monumentali che permettono l'accesso alla città (Porta Udine, Porta Cividale, Porta Aquileia), Il Duomo (1615-1636), che si affaccia sulla Piazza Grande e rappresenta il miglior esempio di architettura veneziana in Friuli e il Civico Museo Storico è un punto importante per informazioni non solo sulla città fortezza, ma anche per manifestazioni e possibili itinerari nei dintorni e in regione , all’interno un'interessante collezione di armi antiche in deposito conservativo provenienti da Castel Sant'Angelo di Roma, vi sono inoltre esposti documenti che illustrano la storia della città dalla sua nascita alla seconda guerra mondiale.
 
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