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CHLOROPHYTUM DETTO ANCHE, NASTRINO O FALANGIO

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view post Posted on 16/6/2016, 22:06
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Si tratta di una deliziosa pianta erbacea, perenne e sempreverde, presente in quasi tutte le nostre case, molto apprezzata per il fogliame e per le sue scarse esigenze colturali.



In questo articolo:


Classificazione botanica

Caratteristiche generali

Principali specie

Tecnica colturale

Annaffiatura

Tipo di terreno - rinvaso

Concimazione

Fioritura

Potatura

Moltiplicazione

Parassiti e malattie

Curiosità



CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Regno: Plantae
Clado: Angiosperme
Clado: Monocotiledoni
Ordine: Asparagales
Famiglia: Asparagaceae
Genere: Chlorophytum
Specie: vedere il paragrafo “Principali specie”



CARATTERISTICHE GENERALI

Il Chlorophytum, pianta originaria dell'Africa meridionale, conosciuta anche con il nome di nastrino o falangio, è una pianta molto nota, caratterizzata da foglie verdi che ricadono a rosetta, lunghe, arcuate e spesso provviste di una larga fascia bianco-giallina. Si tratta di una deliziosa pianta erbacea, perenne e sempreverde, presente in quasi tutte le nostre case, molto apprezzata per il fogliame e per le loro scarse esigenze colturali.

Dal centro della rosetta si sviluppano dei fusti lunghi e carnosi, biancastri che portano dei piccoli fiori bianchi e, nella parte estrema, dei ciuffetti di foglie, molto decorativi, che sono utilizzati per moltiplicare la pianta. Per questo motivo i Nastrini stanno particolarmente bene nei panieri sospesi.



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PRINCIPALI SPECIE




Esistono circa 250 specie di Chlorophytum tra le quali ricordiamo

CHLOROPHYTUM COMOSUM
(sinonimo CHLOROPHYTUM CAPENSE)

Il Chlorophytum comosum ha foglie verdi lineari lunghe anche 30 cm, che si sviluppano formando una rosetta dando alla pianta un aspetto cespuglioso. I fusti bianchi che si sviluppano dalla rosetta portano dei fiorellini bianchi che, dopo la caduta dei petali, diventano delle piccole plantule usate per la moltiplicazione della pianta.
Di questa specie esistono numerose cultivars tra le quali ricordiamo: Chlorophytum comosum ‘Variegatum’ dove i margini delle foglie sono bianchi; Chlorophytum comosum ‘Vittatum’ con le foglie che hanno le striature centrali bianche o color crema.



CHLOROPHYTUM LAXUM

Il Chlorophytum laxum è originario del Ghana e della Nigeria settentrionale, è una pianta di piccole dimensioni e con le foglie di colore verde brillante, delicatamente orlate di bianco. I fiorellini si formano sempre all'estremità dei fusti però riuniti in pannocchie.


CHLOROPHYTUM UNDULATUM

Il Chlorophytum undulatum è originario del Sud Africa, presenta le foglie molto strette, dure con i margini ruvidi. I fiori si sviluppano a spiga e risultano bianchi con variegature rosso scuro.







TECNICA COLTURALE

Il Chlorophytum è una pianta che ama la luce ed anche il sole diretto purchè venga protetta dalle insolazioni durante i periodi di maggiore caldo. La mancanza di luce fa si che la pianta "sfili" e non assuma il caratteristico colore variegato.

Nel periodo invernale le temperature non devono scendere sotto i 14°C. L'ambiente deve essere aerato ma senza correnti d'aria. Nel periodo primaverile-estivo, la pianta resiste a temperature elevate, anche 26 °C purchè non sia sotto il sole diretto.


ANNAFFIATURA

Il nastrino, durante il periodo primaverile - estivo, è bene annaffiarlo almeno due volte la settimana.

Pur non richiedendo molta acqua, trae beneficio da periodiche nebulizzazioni del fogliame con dell'acqua a temperatura ambiente

Non sono graditi i ristagni d'acqua nel sottovaso.


TIPO DI TERRENO - RINVASO

I Chlorophytum crescono molto rapidamente e pertanto è necessario travasarli non appena le radici hanno riempito il vaso.

Si rinvasa alla fine dell'inverno usando un terriccio leggero a base di torba. Se non si cambia il vaso quando le radici hanno riempito tutto lo spazio a loro disposizione, le stesse continueranno a svilupparsi e potrebbero anche spaccare il vaso che le contiene.

Se è troppo grande, al momento del travaso potete dividerlo in due o più parti e rinvasarla in vasi diversi.







CONCIMAZIONE

Dalla primavera all'estate, è bene concimare il Nastrino ogni due settimane. Mentre durante il periodo autunnale ed invernale è sufficiente una volta al mese.

Per tutte le piante verdi, vale a dire per quelle piante che sviluppano molte foglie, è preferibile usare concimi che abbiamo un titolo abbastanza elevato in azoto (N) che favorisce appunto lo sviluppo delle parti verdi. Accertatevi pertanto che oltre ad avere i cosiddetti macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) e che tra questi l'azoto sia in maggiore quantità che abbia anche i microelementi quali il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), il magnesio (Mg), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.

Un consiglio: diminuite leggermente le dosi rispetto a quelle riportate nella confezione; se inserite un buon terriccio e rinvasate ogni 2 anni, darete alla vostra pianta una buona scorta di base di elementi nutritivi.



FIORITURA
I fiori del falangio non sono particolarmente appariscenti e si sviluppano lungo gli steli biancastri che crescono dal centro della rosetta di foglie.
In genere fioriscono a partire dalla primavera.


POTATURA

Il falangio non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.

Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.


MOLTIPLICAZIONE

Il nastrino può essere moltiplicato in vari modi: per seme o per radicazione di parti della pianta.

Nel scegliere la tecnica da adottare occorre tenere presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi che si avranno delle piante uguali alle piante madri, nel qual caso qualora si voglia ottenere un Chlorophytum ben preciso o non si è certi della qualità del seme che si sta utilizzando, è bene fare la moltiplicazione per talea.



Moltiplicazione per ciuffi di foglie

a) si utilizzano i ciuffi di foglie che si sviluppano dal centro della rosetta mediante lunghi fusti carnosi biancastri. Questi ciuffi si possono tagliare e piantare direttamente in vaso, tenendoli all'ombra fino a quando non hanno sviluppato le radici;

b) oppure si possono piantare in vaso lasciandoli attaccati alla pianta madre e separarli solo quando hanno emesso proprie radici. Questo secondo metodo è più sicuro in quanto al "nutrimento" delle neo-piantine, provvede la pianta madre, fino a quando non saranno diventate autonome;

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c) i ciuffi di foglie possono essere messi a radicare anche nell'acqua. Dopo circa un mese, avranno emesso sufficienti radici da consentire alla pianta un rapido attecchimento nel terreno che le dovrà ospitare.




Moltiplicazione per divisione della pianta

Il nastrino è una pianta che cresce molto rapidamente, pertanto può essere moltiplicata anche per divisione della pianta in due o più porzioni.

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Moltiplicazione per seme

La pianta può essere moltiplicata mediante semi a marzo/aprile. Circa le modalità, vedere quanto spiegato relativamente al ciclamino.


PARASSITI E MALATTIE

Imbrunimento degli apici delle foglie

Questo sintomo indica che le annaffiature o le concimazioni sono scarse.
Rimedi: agite di conseguenza.




Presenza di necrosi delle foglie e del fusto a livello del terreno

La comparsa di queste aree necrotiche di aspetto oleoso che via via si ricoprono di un feltro biancastro che altro non è che il micelio del fungo può essere causata da diversi agenti fungini che sopraggiungono in seguito ad ambienti troppo umidi.
Rimedi: innanzitutto preventivi, evitando le eccessive annaffiature ed i ristagni d'acqua nel sottovaso. Si può tentare di salvare la pianta, rinvasando immediatamente (eliminate tutta la vecchia terra e lavate accuratamente il vaso e disinfettatelo con varechina) ed eliminando tutte le parti colpite e cospargendo le radici con una polvere fungicida ad ampio spettro. Dopo aver rinvasato, aspettare almeno 7-10 gg prima di procedere con le annaffiature.



Cocciniglia farinosa
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglia ed in particolare della cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande ed in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all'aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.



Acari delle piante
Foglie che iniziano ad ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone
Se le foglie iniziano ad ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probabilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso.

Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.



CURIOSITA'

I Chlorophytum sono chiamate anche spider plant vale a dire «piante ragno» a causa del fatto che danno l'impressione di svilupparsi e "camminare" come un ragno.

La NASA, negli anni ottanta aveva diffuso i risultati su uno studio di diverse piante nel quale risultava che il Chlorophytum aveva la capacità di purificare l'aria ed in particolare assorbiva quasi il 95% del monossido di carbonio dell'ambiente nel quale si trovava.

da:elicriso.it
 
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