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Il grido del Papa allo Yad Vashem, "Mai piu'Signore

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view post Posted on 26/5/2014, 14:14
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Il grido del Papa allo Yad Vashem, "Mai piu' Signore, mai piu'!"

(AGI) - Gerusalemme, 26 mag. - "Ricordati di noi nella tua misericordia. Dacci la grazia di vergognarci di cio' che, come uomini, siamo stati capaci di fare, di vergognarci di questa massima idolatria, di aver disprezzato e distrutto la nostra carne, quella che tu impastasti dal fango, quella che tu vivificasti col tuo alito di vita". Si e' conclusa con questa invocazione, seguita dal grido "Mai piu' Signore, mai piu'!", la preghiera letta da Papa Francesco allo Yad Vashem, il memoriale che a Gerusalemem ricorda la Shoah.
Giunto allo Yad Vashem, dopo aver compiuto il gesto rituale di ravvivare la fiamma che vi arde perennemente, Papa Francesco ha ascoltato la lettura in italiano di alcune pagine di Ida Goldish, morta nel tragitto verso il campo di concentramento, e poi gli sono stati presentati 6 sopravvissuti. Quindi ha preso la parola. "In questo luogo, memoriale della Shoah, sentiamo risuonare la domanda di Dio: 'Adamo, dove sei?'", ha esordito sottolineando che "in questa domanda c'e' tutto il dolore del Padre che ha perso il figlio". "Il Padre conosceva - ha spiegato - il rischio della liberta'; sapeva che il figlio avrebbe potuto perdersi... ma forse nemmeno il Padre poteva immaginare una tale caduta, un tale abisso!".

La preghiera di Francesco al Muro del Pianto
E il grido "Dove sei?" e' stato ripetuto dal Papa ricordando "la tragedia incommensurabile dell'Olocausto, risuona come una voce che si perde in un abisso senza fondo".
"Uomo, chi sei? Non ti riconosco piu'. Chi sei, uomo? Chi sei diventato? Di quale orrore sei stato capace? Che cosa ti ha fatto cadere cosi' in basso?", ha domandato Francesco riecheggiando le parole di Primo Levi nel suo libro "Se questo e' un uomo". Francesco ha poi immaginato la risposta di Dio: "Non e' la polvere del suolo, da cui sei tratto. La polvere del suolo e' cosa buona, opera delle mie mani. Non e' l'alito di vita che ho soffiato nelle tue narici. Quel soffio viene da me, e' cosa molto buona. No, questo abisso non puo' essere solo opera tua, delle tue mani, del tuo cuore: Chi ti ha corrotto? Chi ti ha sfigurato? Chi ti ha contagiato la presunzione di impadronirti del bene e del male? Chi ti ha convinto che eri dio? Non solo hai torturato e ucciso i tuoi fratelli, ma li hai offerti in sacrificio a te stesso, perche' ti sei eretto a dio". "Oggi - ha continuato Francesco - torniamo ad ascoltare qui la voce di Dio: 'Adamo, dove sei?'. Dal suolo si leva un gemito sommesso: 'Pieta' di noi, Signore! A te, Signore nostro Dio, la giustizia, a noi il disonore sul volto, la vergogna. Ci e' venuto addosso un male quale mai era avvenuto sotto la volta del cielo. Ora, Signore, ascolta la nostra preghiera, ascolta la nostra supplica, salvaci per la tua misericordia. Salvaci da questa mostruosita'". "Signore onnipotente - ha pregato infine il Papa ad alta voce - unanima nell'angoscia grida verso di te.
Ascolta, Signore, abbi pieta'! Abbiamo peccato contro di te. Tu regni per sempre. Ricordati di noi nella tua misericordia.
Dacci la grazia di vergognarci di cio' che, come uomini, siamo stati capaci di fare, di vergognarci di questa massima idolatria, di aver disprezzato e distrutto la nostra carne, quella che tu impastasti dal fango, quella che tu vivificasti col tuo alito di vita". (AGI) .

 
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