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F1, Vettel vince in Malesia, Alonso out
Webber e Hamilton sul podio, Massa solo quinto Sebastian Vettel vince un grande duello con Mark Webber e conquista il GP della Malesia, seconda prova del Mondiale di F1. In una Sepang prima bagnata e poi asciutta, il tedesco della Red Bull batte il compagno di squadra e si prende la testa della classifica generale. Sul terzo gradino del podio la Mercedes di Lewis Hamilton. Settimo Raikkonen (Lotus). Disastro Ferrari: Alonso subito fuori dopo aver tamponato Vettel, quinto Massa.
E' stato un GP incredibile, in cui è successo di tutto sin dal via e che alla fine ha regalato amarezza anche a chi è salito sul podio. Perché il risultato della gara è scaturito da una serie di battaglie in famiglia, che hanno fatto arrabbiare soprattutto gli sconfitti. Sta di fatto che la Red Bull ha vinto alla sua maniera, piegando la resistenza di una Mercedes sorprendente, ma poi calata nel finale. Il duello vero, tuttavia, è stato quello per il gradino più alto. Webber per una volta è scattato alla grande e si è subito infilato alle spalle di Vettel. Col passare dei giri, però, l'australiano ha fatto vedere di avere i numeri per puntare al successo e dopo il primo pit-stop si è portato al comando. Comando che ha mantenuto fin dopo la quarta sosta, quando il tedesco (che già lo aveva provato definendolo "troppo lento" in un dialogo via radio) è passato. Un attacco al limite della scorrettezza sul rettilineo di partenza prima e uno spettacolare sorpasso all'esterno poi, che hanno mandato su tutte le furie Webber, ma che hanno fatto arrabbiare (almeno in apparenza) pure il team. Alla fine tra i due è stato gelo, perché la Red Bull aveva deciso di congelare le posizioni, mentre Seb non ha rispettato l'ordine. L'impressione è che nelle prossime gare qualcosa succederà.
Se nel gruppo di Milton Keynes i nervi erano testi, non molto diverso era il clima in casa Mercedes. Nico Rosberg, quarto, avrebbe voluto avere via libera per conquistare il terzo posto, ma non gli è stato dato il "nullaosta" da parte della squadra, che ha deciso di "premiare" Hamilton, nonostante un ritmo inferiore nel finale. In pratica l'inglese si è visto regalare dal muretto il suo primo podio con la nuova casacca, dopo essere stato protagonista di un clamoroso errore ai box, che lo ha fatto fermare nell'area della McLaren, la sua ex scuderia.
Insomma, alla fine i più sereni erano quelli della Ferrari, pur in una giornata iniziata con grandi speranze e terminata con una manciata di punti in mano. La domenica è andata a rotoli dopo due curve, quando Fernando Alonso ha toccato il retrotreno di Vettel (che forse ha rallentato più del previsto), piegando l'ala anteriore della sua F138. Lo spagnolo è riuscito a mantenere la seconda posizione, ma al termine del primo giro ha deciso di proseguire invece di fermarsi per sostituire l'ala e provare così a utilizzare la fermata anche per il cambio gomme, previsto dopo qualche giro. Alla prima curva dopo il rettilineo del traguardo, invece, il pezzo danneggiato si è staccato, facendolo finire fuori pista e rovinando il suo 200° GP in carriera. Non è andata molto meglio a Felipe Massa. Il brasiliano è partito male, andando in crisi di gomme nella prima parte. Poi, piano piano, ha trovato un buon ritmo, che negli ultimi giri gli ha fatto guadagnare tre posizioni ai danni di Perez, Raikkonen e Grosjean. Comunque pochino per chi come il Cavallino partiva con il secondo e terzo tempo in griglia.
Quanto al resto della truppa, sono da segnalare gli errori ai box che hanno compromesso la gara dei due piloti della Force India, ma sopratutto quella di Jenson Button, in testa anche per alcuni giri e poi costretto al ritiro a causa del mancato avvitamento della gomma anteriore destra durante una sosta. In ombra Kimi Raikkonen, protagonista di un paio di fuoripista e alla fine battuto anche dal compagno di squadra Grosjean. La retrocessione di tre posti in griglia non basta per giustificare la sua prova opaca dopo il successo di Melbourne.
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