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UN MAZZO DI CARTE

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lacasadelsole
view post Posted on 12/3/2013, 14:13




UN MAZZO DI CARTE


assi assiassi


Dentro ad un cassetto, nel mobiletto del nonno, c’è una scatolina di cartone.

In quella scatolina abita un mazzetto di carte da gioco.

Il Re, la Regina, il Fante e l’Asso, che sono le carte che valgono più punti, si danno un sacco d'arie.

Al re di picche piace moltissimo giocare ed organizza spesso dei tornei e c’è da dire che li vince sempre tutti!

“Vorrei organizzare un altro torneo!”, propose una volta il Re di picche.

“Benissimo! Io ci sarò senz’altro!”, rispose l’Asso di denari.

“Anch’io ci sarò senz’altro!”, intervenne il Due di cuori.

“Per quello che vali, non è che sei proprio necessario tu”, rispose il Re.

Il Due di cuori, che era una carta molto sensibile, ci rimase molto male.

La notte mentre tutte le carte dormivano, scappò dal mazzo.

“Se non mi vogliono bene, cosa ci sto a fare qui con loro?”, pensò il Due ferito nei suoi sentimenti.

La mattina dopo il Re era talmente su di giri per il torneo che non si accorse neppure della mancanza del Due. Si allenò tutto il giorno, non aveva mai perso un torneo e l’idea di poter subire una sconfitta non faceva minimamente parte dei suoi pensieri: era troppo sicuro di valere troppo e di essere invincibile.

Il Sette di denari arrivò tutto trafelato al cospetto del Re e gli comunicò la notizia.

“Sire, non si trova più il Due di cuori!”

“Come sarebbe a dire che non si trova più?”, chiese il Re.

“Non è da nessuna parte! Abbiamo fatto l’appello tre volte questa mattina, abbiamo pure controllato dentro la scatolina…niente! E’ sparito!”, spiegò il Sette.

“Beh, non importa, non è una gran carta, la sua mancanza non pregiudicherà di certo la nostra vittoria! Siamo in tante, una più, una meno, non fa differenza, soprattutto se quella in meno è un banale Due”, decise il Re.

Il Sette di denari si ritirò dentro la scatolina di cartone e diede la notizia alle altre carte.

“Il Due di cuori è scappato dal mazzo! Sapete cosa mi ha detto il Re? Che non ha importanza, perché è una carta che non vale niente! Ci sono rimasto male, significa che per lui le carte importanti sono solo la Regina, il Fante e l’Asso oltre ovviamente a se stesso! Hanno troppo potere e ci considerano superflue!”, spiegò il Sette con grande rammarico.

Un grande brusio si diffuse per tutta la scatolina.

“Non è giusto! Più di una volta una di noi ha salvato una partita, Dovremmo dare una lezione al Re!”, disse il Quattro.

“Già e poi come si permette di dire che il Due di cuori è insignificante? Come tutte le carte di cuori è molto sensibile e sempre disposto ad aiutare tutti senza pregiudizi puoi essere di fiori, di picche o di denari, i cuori ti vengono sempre in aiuto!”, disse il Tre.

“Vero!”, gridarono tutte le carte all’unisono.

Così le carte si unirono ed escogitarono un piano per dare una bella lezione al Re!

Arrivò il giorno della tanto attesa gara.

Iniziò la partita.

Le cose non stavano andando come prevedeva il Re: lui contava di vincere come al suo solito, invece questa volta perse il torneo!

“Come è potuto accadere?”, chiese il Re alla Regina.

“Non so, sarebbe bastato un semplice Due per vincere, ma non l’avevamo”, rispose la Regina.

“Un Due!”, esclamò il Re.

“Ora ho capito perché abbiamo perso la gara! Me la merito proprio questa sconfitta, ho giocato questa partita con superbia ed egoismo!”, capì il Re ed uscì.

“Sta arrivando il Re!”, gridò il Sei di fiori.

“Vorrà sgridarci!”, dissero all’unisono le altre carte e tremando fecero crollare il castello di carte che stavano costruendo.

“Carte, ascoltatemi bene: chiedo scusa per la sconfitta, abbiamo perso perché il vostro Re ha condotto una partita con eccessiva superbia e aria di superiorità. Ora chiedo il vostro aiuto. Trovate il Due di cuori e riportatelo a casa!”, disse il Re.

Un applauso scrosciò fragoroso e un coro di “Viva il nostro Re!”, echeggiò nell’aria.

Tutte le carte si misero subito in moto alla ricerca del loro amico.

E come si dice….“non c’è il Due senza il Tre”.

Infatti fu proprio il Tre a trovare il fuggitivo Due.

“Ehi Due! Finalmente ti ho trovato!”, disse il Tre abbracciandolo.

“Tre! Cosa fai qui? Sei scappato pure tu?”, chiese il Due stupito di vedere l’altra carta.

“Ma no, ti stavo cercando! Tutte le carte ti stanno cercando: ordine del Re! Vuole che ti riportiamo a casa, perché ci manchi tanto!”, spiegò il Tre.

“Ma il Re mi aveva detto…”

“Lascia stare quello che ti aveva detto”, lo interruppe il Tre. “E’ molto più importante che ascolti quello che deve dirti ora, credimi.”

Così il Due e il Tre fecero ritorno a casa.

Tutte le carte, che erano già rientrate nella scatolina, erano un po’ deluse, nessuna era riuscita a trovare il Due.

Ma quando lo videro arrivare gli si gettarono tutte addosso per abbracciarlo e gli si mischiarono intorno per dargli il benvenuto.

Il Re prese la parola.

“Ti chiedo scusa Due, ti ho detto delle cose cattive, senza neppure rendermi conto di aver ferito i tuoi sentimenti. Ora ho capito che non è la singola carta che è importante, è l’unione che fa la forza. Ho dovuto perdere il torneo per capire questo, ma credo che mi abbia insegnato di più questa sconfitta che tutte le vittorie che ho realizzato in passato!”
assi assiassi

www.lascatoladeisegreti.it/carte.htm
 
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