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Posts written by fluff85

view post Posted: 28/9/2011, 15:41 Come Preparare Gli Indumenti Prima Della Stiratura -
In questa guida ti spiego cosa devi fare prima di stirare gli indumenti. Sono alcune operazioni preliminari che ti permetteranno di fare meno fatica al momento della stiratura e soprattutto ti farà avere capi perfettamente stirati. Queste operazioni partono anche dal lavaggio, quindi sono accorgimenti utilissimi.

Per rendere gli indumenti leggeri più consistenti, puoi inamidarli aggiungendo in lavatrice, all'acqua dell'ultimo risciacquo, amido liquido nelle quantità indicate sulla confezione. In questo caso, dopo il lavaggio, fai fare alla macchina un ultimo risciacquo a vuoto, per eliminare ogni residuo di amido.

Se vuoi dare ai tessuti una maggiore consistenza, inamidali a mano immergendo per qualche minuto i capi lavati e ancora bagnati (se fossero già asciutti, bagnali e strizzali) in una soluzione di acqua ed amido.
In ogni caso stira gli indumenti inamidati quando sono ancora umidi, così che la stiratura risulterà facile e veloce.

Per rendere un poco più sostenuti i tessuti leggeri o eliminare false pieghe, puoi spruzzarli con l'appretto spray, tenendo il flacone a circa 20-30 cm di distanza dalla zona da inamidare, in modo da ottenere un getto uniforme. Stira subito dopo averlo spruzzato, senza lasciarlo asciugare, potrebbe macchiare il tessuto.


fonte 


view post Posted: 28/9/2011, 15:39 Ecco i miei lavoretti - La grafica di Simone
Simo ma sei anche qui...? lupetto miooooooo
view post Posted: 3/6/2011, 10:42 Come Rendere Lucido L'Acciaio Inox In Modo Naturale -

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Con il passare del tempo é facile vedere ingiallire l'acciaio inox del lavello o della cucina, eppure al bando tutti i detersivi costosi e a volte, anche corrosivi di mani e superfici: ti propongo un rimedio naturale ed efficace quanto loro, nonchè sicuramente più economico.


Occorrente
Acqua
Aceto bianco
Spugna


Innanzitutto non si deve mai strofinare l'acciaio, anche in presenza di piccole incrostazioni o residui di olio e grasso con la parte ruvida della spugna. L'acciaio inox di cui sono fatti lavelli e cucine in genere sono lucidi e delicati, al minimo sfregamento rimangono rigati e rovinati per sempre...


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Imbevi d' acqua la spugnetta, strizzandola laddove il liquido sia in eccesso. Versa un po' di aceto bianco direttamente sull'acciaio inox e strofina sopra con la parte liscia della spugna... man mano che passi la spugna ti accorgerai che anche il più vecchio degli ingiallimenti scompare...La stessa cosa si può fare con le pentole.

Risciacqua per bene la superficie appena lavata con dell'acqua pulita, in modo da togliere anche l'aceto residuo che può esser rimasto. Il risultato é perfetto e l'acciaio é tornato come nuovo. Nel caso vi fossero delle incrostazioni sul fondo della pentola, che con la parte liscia della spugna non si tolgono, mettere dell'acqua bollente con un po' di aceto ed una goccia o due di detersivo per i piatti ed attendere che l'acqua si raffreddi. Quando andrai a togliere l'acqua per lavare la pentola, insieme all'acqua verrà via anche il residuo di cibo che inzialmente era rimasto attaccato al fondo, lasciando la pentola già per metà pulita e disincrostata.




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view post Posted: 30/5/2011, 16:44 Come Evitare Di Piangere Quando Si Sbuccia La Cipolla - consigli utili

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Quante volte ti è capitato di preparare un piatto di cui fanno parte anche le cipolle e nel sbucciarle inevitabilmente ti è venuto da piangere? Tutto questo è normale con le cipolle! Ma lo sapevi che esistono alcuni rimedi della nonna per evitare che questo accada!?


Occorrente
Cipolle
Sacchetto trasparente
Acqua
Aceto


Fai in questo modo, prendi un sacchetto di plastica, di quelli trasparenti e taglialo all'estremità, una volta fatta questa operazione, infilaci dentro le mani, le cipolle e il coltello. Praticamente, dovrai tagliare la cipolla dentro il sacchetto e vedrai che sicuramente i tuoi occhi non lacrimeranno!

Un altro sistema è quello di bagnare il coltello, prima di iniziare a tagliare la cipolla, sotto l'acqua fredda. Oppure, taglia le cipolle direttamente sotto l'acqua corrente, in modo tale che l'acqua corrente, scorrendo porta via i vapori nocivi per i nostri occhi. Oppure, prima di sbucciare le cipolle mettile per qualche minuto nel freezer.

Un'altro rimedio, anche se un pò strano, consiste nell'avere il naso chiuso e respirare solo con la bocca mentre tagli le cipolle. Infine un'ultimo rimedio molto efficace, consiste nel mettere alcune gocce di aceto nel tagliere, dove andrai ad affettare le cipolle, e poi successivamente incominciarle ad affettare.
view post Posted: 17/5/2011, 07:57 Pane ripieno -

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Ingredienti: 4 panini tipo rosetta - 300 gr. di salame - 200 gr. di fontina - 6 uova - Olio extravergine d’oliva q.b. - Sale q.b. - Pepe q.b.


Per un aperitivo o antipasto gustoso e sfizioso, ecco una ricetta che permette di accontentare i gusti più disparati.

Preparazione:
Mentre fate rassodare 4 uova, tagliate a cubetti il salame e la fontina. Sgusciate le uova e dividetele a metà o in 4 parti.

Togliete la calotta a ogni panino in modo da formare un cestino. Prelevate tutta la mollica e farcite i panini con le uova, la fontina e il salame. Fate cuocere i panini in forno preriscaldato a 180°C fino a quando la fontina non si sarà sciolta. Sfornate, coprite i panini con le calotte e servite.

Accorgimenti:
Questa ricetta è molto semplice, quindi non ci sono molti consigli da dare: l’unico accorgimento è quello di scegliere panini che possano essere aperti e riempiti all’interno.

Idee e varianti:
Le varianti per questa ricetta sono innumerevoli, basta solo decidere quale salume e quale formaggio utilizzare al posto del salame e della fontina.
view post Posted: 17/5/2011, 07:54 Come Alleviare Il Mal Di Denti -

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Capita a tutti di soffrire di mal di denti almeno una volta nella vita, si tratta di un dolore insopportabile, un pulsare terribilmente fastidioso che va curato andando dal dentista. Per alleviare questo problema leggi i miei consigli, ti aiuteranno sicuramente.

Per prima cosa è possibile rimediare al mal di denti con un ortaggio che per le sue proprietà disinfettanti è molto utile, ossia, la cipolla. Basta tagilare un pezzo di cipolla conservata in frigo e iniziare a masticarla bene, dopo un po' sentirete il dolore alleviarsi anche se non scompare del tutto. La cipolla è utile anche per prevenire la carie, quindi fa bene ai nostri denti.
Un altro rimedio casalingo molto utile ed efficace è quello di sciogliere in acqua calda un po' di acqua ossigenata, chiaramente per fare degli sciacqui, non va ingerita. Altrimenti si puo' anche diluire in acqua una bustina di thè o di malva e mettere sulla parte dolente ripetutamente, che allevia il disturbo.
Infine provate con la classica camomilla in granuli, da sciogliere nell'acqua e somministrare ogni ora con un cucchiaino. Si tratta di piccoli consigli per alleviare il problema, per riuscire a sopportare il dolore senza ricorrere alle medicine, finchè non andate dal dentista, ma non lo risolvono..
view post Posted: 4/4/2011, 13:05 Sfratti di Sorano - ricette regionali

Setacciate la farina insieme al lievito e mettetela a fontana sulla spianatoia e nel cratere aggiungete le uova sbattendole con una forchetta, poi lo zucchero e il burro che avrete fatto ammorbidire, la scorza grattugiata del limone, il pizzico..




Ingredienti

300 g di farina, 1 bustina di lievito, 3 uova, 150 g di zucchero, 150 g di burro, un pizzico di sale, scorza grattugiata di 1 limone, 1 bustina di lievito.
Per il ripieno: 500 g di miele, 500 g di gherigli di noci, 2 cucchiai di pangrattato, scorza grattugiata di 1 limone, 1 tuorlo d'uovo.
Preparazione "Sfratti di Sorano"

Setacciate la farina insieme al lievito e mettetela a fontana sulla spianatoia e nel cratere aggiungete le uova sbattendole con una forchetta, poi lo zucchero e il burro che avrete fatto ammorbidire, la scorza grattugiata del limone, il pizzico di sale.
Impastate bene tutto fino a quando la pasta sarà elastica e morbida (se risulta troppo dura aggiungete un po' di latte). Fatene una palla e mettetela, avvolta in un canovaccio umido, a lievitare per circa 30 minuti.
Nel frattempo preparate il ripieno facendo scaldare il miele sul fuoco per circa 15 minuti, aggiungete i gherigli di noce tritati e fate cuocere per 1O minuti. Versate il pangrattato e la scorza del limone.
Mettete l'impasto a riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Stendete la pasta ricavando delle strisce larghe 5 centimetri che spalmerete con il miele alle noci.
Arrotolate e spennellate con il tuorlo d'uovo sbattuto al quale avrete aggiunto un cucchiaio di acqua. Fate cuocere in forno caldo a circa 200° finché i bastoncini sono dorati, basteranno circa 15 minuti.


Note:
La leggenda racconta che gli sfratti erano conosciuti anche dagli Etruschi, ma c'è chi sostiene che sono un dolce ebraico adottato dalla cucina maremmana. Di sicuro gli ebrei li preparano per il Rosh'ha'shanà, che è il nostro Capodanno e sono di buon augurio. Nelle zone del tufo: Pitigliano, Savana, Sorano sono ancora in uso nel periodo natalizio.
Tutti d'accordo, o quasi, sul nome 'sfratti' perché racconta Aldo Santini nella sua 'Cucina Maremmana', ricordano la forma di un bastone ed era a suon di bastonate che i proprietari terrieri sfrattavano i contadini morosi ed altrettanto succedeva agli ebrei che perdevano la fiducia della comunità in cui vivevano.
Mentre Giorgio Batini nel suo 'Buon Appetito Toscana', racconta che il nome deriva probabilmente da 'fratta', cioè macchia intricata di rovi o recinto rustico fatto con frasche di macchia dalle quali i vergari sfrattavano con dei bastoni il bestiame quando si era immacchiato tra i rovi, concordando sul termine 'sfrattare cioè cacciare via.






view post Posted: 4/4/2011, 13:03 LA VOLPE CON LA PANCIA PIENA -
L'inverno era ormai alle porte. Gli alberi privi di foglie non offrivano più alcun riparo ed i piccoli animali si erano già preparati ad affrontare il freddo. Una giovane volpe vagava solitaria in cerca di un po' di cibo con il quale placare quella fame terribile che l'aveva colpita. Erano molti giorni che non mangiava. Le sue abituali prede si erano rifugiate in caldi ripari nutrendosi con le scorte alimentari raccolte durante l'estate ed era impossibile stanarli. Così, il povero animale camminava sconsolato pensando che la fame era veramente una brutta nemica. All'improvviso, un profumo delizioso le stuzzicò le narici. La volpe si avvicinò al punto da cui si propagava l'inaspettata fragranza e finalmente vide un enorme pezzo d'arrosto premurosamente sistemato nell'incavo di una quercia. Sicuramente era il pranzo dimenticato da qualche pastore.

L'animale si intrufolò nella cavità della pianta, riuscendo ad entrarvi con molta fatica.

Quando si trovò all'interno del buco poté placare la propria irresistibile fame, divorando la carne in un boccone. Trascorsi alcuni minuti, la volpe con la pancia spaventosamente piena, decise di uscire dall'incavo per tornare all'aperto. Ma appena tentò di oltrepassare il buco dal quale era entrata scoprì di non essere più in grado di superarlo! Aveva mangiato troppo ed era diventata molto più grossa rispetto a prima. Spaventatissima si sforzò cosi tanto per uscire che alla fine rimase irreparabilmente incastrata nella fenditura!

Lo sfortunato animale iniziò a gridare finché una seconda volpe passando la vide e saputo quanto accaduto disse: "E' inutile strillare. Avresti dovuto avere pazienza ed aspettare tranquilla all'interno della pianta fino a quando la tua pancia non diminuiva. Invece l'impulsività ti ha ridotto in questa condizione e dovrai comunque aspettare finché non smaltirai ciò che hai mangiato". Così, la povera volpe rimase incastrata nella cavità per più di un giorno, rimpiangendo il calduccio che avrebbe trovato se avesse aspettato paziente all'interno della quercia.
view post Posted: 15/3/2011, 14:01 QUANDO DIO CREO' IL PAPA' - FIABE

Quando Dio creò il papà cominciò disegnando una sagoma piuttosto robusta e alta.

Una angelo che svolazzava sbirciò sul foglio e si fermò incuriosito.

Dio si girò e l'angelo "scoperto" arrossendo gli chiese

"Cosa stai disegnando?".

Dio rispose "Questo è un grande progetto".

L'angelo annuì e chiese "Che nome gli hai dato?".

"L'ho chiamato papà" rispose Dio continuando a disegnare lo schizzo del papà sul foglio.

"Papà...." pronunciò l'angelo "E a cosa servirebbe un papà?" chiese l'angioletto accarezzandosi le piume di un'ala.

"Un papà" spiegò Dio "Serve per dare aiuto ai propri figli, saprà incoraggiarli nei momenti difficili, saprà coccolarli quando si sentono tristi, giocherà con loro quando tornerà dal lavoro, saprà educarli insegnando cosa è giusto e cosa no.".

Dio lavorò tutta la notte dando al padre una voce ferma e autorevole, e disegnò ad uno ad uno ogni lineamento.

L'angelo che si era addormentato accanto a Dio, si svegliò di soprassalto e girandosi vide Dio che ancora stava disegnando.

"Stai ancora lavorando al progetto del papà?" chiese curioso.

"Sì" rispose Dio con voce dolce e calma "Richiede tempo".

L'angelo sbirciò ancora una volta sul foglio e disse "Ma non ti sembra troppo grosso questo papà se poi i bambini li hai fatti così piccoli?"

Dio abbozzando un sorriso rispose: "E' della grandezza giusta per farli sentire protetti e incutere quel po' di timore perchè non se ne approfittino troppo e lo ascoltino quando insegnerà loro ad essere onesti e rispettosi".

L' angelo proseguì con un'altra domanda: "Non sono troppo grosse quelle mani?".

"No", rispose Dio continuando il suo disegno "Sono grandi abbastanza per poterli prendere tra le braccia e farli sentire al sicuro".

"E quelli sono i suoi occhi?" chiese ancora l'angioletto indicandoli sul disegno.

"Esatto", rispose Dio "Occhi che vedono e si accorgono di tutto pur rimanendo calmi e tolleranti".

L'angelo storse il nasino e aggiunse "Non ti sembrano un po' troppo severi?".

"Guardali meglio" rispose Dio.

Fu allora che l'angioletto si accorse che gli occhi del papà erano velati di lacrime mentre guardava con orgoglio e tenerezza il suo piccolo bambino.



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view post Posted: 14/3/2011, 16:53 Alice casca in mare -

Una volta Alice Cascherina andò al mare, se ne innamorò e non voleva mai uscire dall'acqua.
"Alice, esci dall'acqua", la chiamava la mamma.
"Subito, eccomi", rispondeva Alice. Invece pensava: "Starò in acqua fin che mi cresceranno le pinne e diventerò un pesce".
Di sera, prima di andare a letto, si guardava le spalle nello specchio, per vedere se le crescevano le pinne, o almeno qualche squama d'argento. Ma scopriva soltanto dei granelli di sabbia, se non si era fatta bene la doccia.
Una mattina scese sulla spiaggia più presto del solito e incontrò un ragazzo che raccoglieva ricci e telline.
Era figlio di pescatori, e sulle cose di mare la sapeva lunga.
"Tu sai come si fa a diventare un pesce?" gli domandò Alice.
"Ti faccio vedere subito", rispose il ragazzo.
Posò su uno scoglio il fazzoletto con i ricci e le telline e si tuffò in mare. Passa un minuto, ne passano due, il ragazzo non tornava a galla. Ma poi ecco al suo posto comparire un delfino che faceva le capriole tra le onde e lanciava allegri zampilli nell'aria. Il delfino venne a giocare tra i piedi di Alice, ed essa non ne aveva la minima paura.
Dopo un po' il delfino, con un elegante colpo di coda, prese il largo. Al suo posto riemerse il ragazzo delle telline e sorrise:
"Hai visto com'è facile?"
"Ho visto, ma non sono sicura di saperlo fare".
"Provati".
Alice si tuffò, desiderando ardentemente di diventare una stella marina, invece cadde in una conchiglia che stava sbadigliando, ma subito richiuse le valve, imprigionando Alice e tutti i suoi sogni.
"Eccomi di nuovo nei guai", pensò la bimba. Ma che silenzio, che fresca pace, laggiù e là dentro. Sarebbe stato bello restarci per sempre, vivere sul fondo del mare come le sirene d'una volta. Alice sospirò. Le venne in mente la mamma, che la credeva ancora a letto; le venne in mente il babbo, che proprio quella sera doveva arrivare dalla città, perchè era sabato.
"Non posso lasciarli soli, mi vogliono troppo bene. Tornerò a terra, per questa volta".
Puntando i piedi e le mani riuscì ad aprire la conchiglia abbastanza per saltarne fuori e risalire a galla. Il ragazzo delle telline era già lontano. Alice non raccontò mai a nessuno quello che le era capitato.

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